Il Chrome Operating System sarà aperto agli interventi degli utenti
Google lancia la sfida a Microsoft Pronto il nuovo sistema per pc
Studiato per evitare l’attacco dei virus, partirà in pochi secondi. Sarà disponibile nel 2010
Google lancia la sfida a Microsoft Pronto il nuovo sistema per pc
Studiato per evitare l’attacco dei virus, partirà in pochi secondi. Sarà disponibile nel 2010
Le parole chiave: veloce, semplice, sicuro, minimale come è nello stile della casa. Difficile intuire se il nuovo sistema operativo per pc annunciato da Google potrà ripercorrere le fortune del motore di ricerca di Mountain View. Una cosa è certa: Google Chrome Operating System, questo il nome, è un attacco al cuore di Microsoft che con Windows, installato su il 90% dei pc di tutto il mondo, domina il mercato. Anzi, più di un attacco è un contrattacco. A muovere la prima pedina nello scacchiere complicato degli equilibri della Rete è stato Microsoft, che il 3 giugno scorso ha lanciato ufficialmente «Bing». Il nuovo motore di ricerca ha l’obiettivo di portare via quote di mercato a Google, anche grazie all’integrazione con i social network. Se Microsoft si rifiuta di cedere il mercato dei servizi online a Google, quest’ultimo sembra pronto a replicare con un attacco decisivo alla roccaforte dell’avversario: il mercato dei sistemi operativi che fanno «girare» i computer.
La dichiarazione di guerra per il controllo della Rete, e quindi degli utenti e del mercato pubblicitario, è stata firmata ieri notte sul blog ufficiale di Google: il nuovo sistema operativo per pc sarà basato sul codice «open source» Linux (liberamente modificabile dagli utenti) e verrà installato, in un primo momento, sui netbook a partire dal secondo semestre 2010. «Gli attuali sistemi operativi sono stati disegnati in un’era nella quale non c’era il web» spiegano Sundar Pichai, vice presidente product management, e Linus Upson, engineering director di Google. «Il nuovo sistema operativo dovrà essere veloce e leggero, dovrà avviarsi in pochi secondi». Per questo i primi potenziali clienti di Google Chrome OS saranno i netbook, piccoli portatili di ultima generazione pensati per chi ha bisogno di accedere a Internet in mobilità. «Noi ascoltiamo i nostri utenti e il loro messaggio è chiaro: i computer devono funzionare meglio », spiegano Pichai e Upson sul blog. «Le persone vogliono accedere alla posta elettronica e ai loro dati in maniera istantanea, senza perdere tempo aspettando l’avvio del computer e del browser. Non vogliono perdere ore per configurare i pc con ogni nuovo hardware o doversi preoccupare per gli aggiornamenti di software».
Google ha annunciato che sta già lavorando con varie aziende. La chiave del successo sarà legata alla capacità della società di Mountain View di chiudere partnership con produttori di pc, come Hewlett Packard e Dell che offrono Windows nella maggior parte dei loro prodotti.
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Ma la sfida dei giganti non è solo una partita a due. Altri protagonisti potrebbero giocare un ruolo chiave. Se in America e in Europa la società fondata da Bill Gates ha dovuto più volte fare i conti con l’antitrust, anche Google comincia ad avvertire i primi segnali di allarme. L’amministrazione Obama ha avviato un’indagine sull’accordo tra il colosso del web, vari editori e l’associazione degli scrittori, per capire se i piani di Google di trasferire milioni di libri online non rappresentino una violazione delle leggi sul copyright. La stessa Microsoft non ha perso l’occasione per soffiare sul fuoco e spingere gli organi di controllo a verificare se i metodi con cui il rivale raccoglie una vasta quantità di informazioni sull’uso di Internet da parte degli utenti non rappresentino un pericolo per la privacy. Tra i due gruppi è guerra continua.
La dichiarazione di guerra per il controllo della Rete, e quindi degli utenti e del mercato pubblicitario, è stata firmata ieri notte sul blog ufficiale di Google: il nuovo sistema operativo per pc sarà basato sul codice «open source» Linux (liberamente modificabile dagli utenti) e verrà installato, in un primo momento, sui netbook a partire dal secondo semestre 2010. «Gli attuali sistemi operativi sono stati disegnati in un’era nella quale non c’era il web» spiegano Sundar Pichai, vice presidente product management, e Linus Upson, engineering director di Google. «Il nuovo sistema operativo dovrà essere veloce e leggero, dovrà avviarsi in pochi secondi». Per questo i primi potenziali clienti di Google Chrome OS saranno i netbook, piccoli portatili di ultima generazione pensati per chi ha bisogno di accedere a Internet in mobilità. «Noi ascoltiamo i nostri utenti e il loro messaggio è chiaro: i computer devono funzionare meglio », spiegano Pichai e Upson sul blog. «Le persone vogliono accedere alla posta elettronica e ai loro dati in maniera istantanea, senza perdere tempo aspettando l’avvio del computer e del browser. Non vogliono perdere ore per configurare i pc con ogni nuovo hardware o doversi preoccupare per gli aggiornamenti di software».
Google ha annunciato che sta già lavorando con varie aziende. La chiave del successo sarà legata alla capacità della società di Mountain View di chiudere partnership con produttori di pc, come Hewlett Packard e Dell che offrono Windows nella maggior parte dei loro prodotti.
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Ma la sfida dei giganti non è solo una partita a due. Altri protagonisti potrebbero giocare un ruolo chiave. Se in America e in Europa la società fondata da Bill Gates ha dovuto più volte fare i conti con l’antitrust, anche Google comincia ad avvertire i primi segnali di allarme. L’amministrazione Obama ha avviato un’indagine sull’accordo tra il colosso del web, vari editori e l’associazione degli scrittori, per capire se i piani di Google di trasferire milioni di libri online non rappresentino una violazione delle leggi sul copyright. La stessa Microsoft non ha perso l’occasione per soffiare sul fuoco e spingere gli organi di controllo a verificare se i metodi con cui il rivale raccoglie una vasta quantità di informazioni sull’uso di Internet da parte degli utenti non rappresentino un pericolo per la privacy. Tra i due gruppi è guerra continua.
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