mercoledì 8 luglio 2009

Il Chrome Operating System


Il Chrome Operating System sarà aperto agli interventi degli utenti
Google lancia la sfida a Microsoft Pronto il nuovo sistema per pc
Studiato per evitare l’attacco dei virus, partirà in pochi secondi. Sarà disponibile nel 2010

Le parole chia­ve: veloce, semplice, sicuro, minimale come è nello stile della casa. Difficile intuire se il nuovo sistema operativo per pc annunciato da Google potrà ripercorrere le fortune del mo­tore di ricerca di Mountain View. Una cosa è certa: Google Chrome Operating Sy­stem, questo il nome, è un attacco al cuore di Mi­crosoft che con Win­dows, installato su il 90% dei pc di tutto il mondo, do­mina il mercato. Anzi, più di un attacco è un contrattacco. A muovere la prima pedina nel­lo scacchiere complicato degli equilibri della Rete è stato Mi­crosoft, che il 3 giugno scorso ha lanciato ufficialmente «Bing». Il nuovo motore di ri­cerca ha l’obiettivo di portare via quote di mercato a Google, anche grazie all’integrazione con i social network. Se Micro­soft si rifiuta di cedere il merca­to dei servizi online a Google, quest’ultimo sembra pronto a replicare con un attacco decisi­vo alla roccaforte dell’avversa­rio: il mercato dei sistemi ope­rativi che fanno «girare» i com­puter.
La dichiarazione di guerra per il controllo della Rete, e quindi degli utenti e del merca­to pubblicitario, è stata firma­ta ieri notte sul blog ufficiale di Google: il nuovo sistema operativo per pc sarà basato sul codice «open source» Li­nux (liberamente modificabile dagli utenti) e verrà installato, in un primo momento, sui net­book a partire dal secondo se­mestre 2010. «Gli attuali sistemi operativi sono stati disegnati in un’era nella quale non c’era il web» spiegano Sundar Pichai, vice presidente product manage­ment, e Linus Upson, enginee­ring director di Google. «Il nuo­vo sistema operativo dovrà es­sere veloce e leggero, dovrà av­viarsi in pochi secondi». Per questo i primi potenziali clien­ti di Google Chrome OS saran­no i netbook, piccoli portatili di ultima generazione pensati per chi ha bisogno di accedere a Internet in mobilità. «Noi ascoltiamo i nostri utenti e il loro messaggio è chiaro: i com­puter devono funzionare me­glio », spiegano Pichai e Upson sul blog. «Le persone vogliono accedere alla posta elettronica e ai loro dati in maniera istan­tanea, senza perdere tempo aspettando l’avvio del compu­ter e del browser. Non voglio­no perdere ore per configurare i pc con ogni nuovo hardware o doversi preoccupare per gli aggiornamenti di software».
Google ha annunciato che sta già lavorando con varie aziende. La chiave del succes­so sarà legata alla capacità del­la società di Mountain View di chiudere partnership con pro­duttori di pc, come Hew­lett­ Packard e Dell che offrono Windows nella maggior parte dei loro prodotti.
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Ma la sfida dei giganti non è solo una partita a due. Altri protagonisti potrebbero gioca­re un ruolo chiave. Se in Ameri­ca e in Europa la società fonda­ta da Bill Gates ha dovuto più volte fare i conti con l’anti­trust, anche Google comincia ad avvertire i primi segnali di allarme. L’amministrazione Obama ha avviato un’indagine sull’accordo tra il colosso del web, vari editori e l’associazio­ne degli scrittori, per capire se i piani di Google di trasferire milioni di libri online non rap­presentino una violazione del­le leggi sul copyright. La stessa Microsoft non ha perso l’occa­sione per soffiare sul fuoco e spingere gli organi di control­lo a verificare se i metodi con cui il rivale raccoglie una vasta quantità di informazioni sul­l’uso di Internet da parte degli utenti non rappresentino un pericolo per la privacy. Tra i due gruppi è guerra continua.

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