Portabilità, da tre giorni si torna a trenta. Il Tar dà ragione alle compagnie telefoniche
di Monica Rubino
Il Tribunale amministrativo del Lazio ha annullato la delibera dell'Autorità delle comunicazioni che aveva ridotto a tre giorni il tempo massimo per ottenere la portabilità del numero nel passaggio da un operatore all'altro
Approfondimenti
Cambio gestore e ci guadagno
Proprio oggi, 22 giugno, doveva entrate in vigore la delibera dell'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) in materia di telefonia: per passare da un operatore all’altro sarebbero bastati 3 giorni, contro i 30 previsti precedentemente. Non sarà così. Il Tar del Lazio ha accolto parzialmente il ricorso di Telecom e Vodafone e ha bloccato la delibera dell'Autorità. I due big della telefonia hanno avuto ragione per un 'cavillo' legale: il provvedimento dell'Autorità andrebbe contro la legge Bersani, che prevede trenta giorni di preavviso per l'esercizio del diritto di recesso da tutti i contratti civili. Cattive notizie, dunque, per gli utenti che vogliono usufruire delle offerte previste daglle compangie di telefonia mobile per chi attiva la portabilità e che dovranno tornare ad aspettare un mese per il cambio di gestore. Con la riduzione a tre giorni, invece, l'Agcom intendeva colpire la cosiddetta 'retention', una pratica commerciale scorretta praticata dai gestori. Consiste nel tentativo di tenere agganciato il cliente che ha intenzione di passare a una nuova compagnia. Il vecchio operatore contatta il cliente in procinto di "migrare" e gli offre sconti e promozioni, generalmente sotto forma di bonus-ricarica di importo variabile. Secondo l'Agcom le offerte fatte dagli operatori per restare non sono regolamentate da leggi e ledono il principio di trasparenza del mercato. A conti fatti, però, la "retention" è l'unica arma di contrattazione che i clienti hanno per contrastare lo strapotere degli operatori telefonici e per riuscire a spuntare qualche sconto. Gli operatori, infatti, durante tutto il periodo di attesa del "cambio" di gestore fanno a gara nell'offrire all'utente la tariffa migliore (come Kataweb Consumi ha provato a sperimentare qualche tempo fa). L'associazione dei consumatori Adiconsum, viceversa, sottolinea che allungando il periodo di cambio si rallenta e si scoraggia un processo di mobilità e quindi di concorrenza. Adiconsum ritiene quindi questa sentenza ingiustificata e lesiva degli interessi dei consumatori, e invita l’Autorità Garante delle Comunicazioni a ricorrere al Consiglio di Stato, con il pieno appoggio dei consumatori. Ad affiancare eventuali ricorsi ci sarà anche il Movimento Difesa del Cittadino (MDC).
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Proprio oggi, 22 giugno, doveva entrate in vigore la delibera dell'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) in materia di telefonia: per passare da un operatore all’altro sarebbero bastati 3 giorni, contro i 30 previsti precedentemente. Non sarà così. Il Tar del Lazio ha accolto parzialmente il ricorso di Telecom e Vodafone e ha bloccato la delibera dell'Autorità. I due big della telefonia hanno avuto ragione per un 'cavillo' legale: il provvedimento dell'Autorità andrebbe contro la legge Bersani, che prevede trenta giorni di preavviso per l'esercizio del diritto di recesso da tutti i contratti civili. Cattive notizie, dunque, per gli utenti che vogliono usufruire delle offerte previste daglle compangie di telefonia mobile per chi attiva la portabilità e che dovranno tornare ad aspettare un mese per il cambio di gestore. Con la riduzione a tre giorni, invece, l'Agcom intendeva colpire la cosiddetta 'retention', una pratica commerciale scorretta praticata dai gestori. Consiste nel tentativo di tenere agganciato il cliente che ha intenzione di passare a una nuova compagnia. Il vecchio operatore contatta il cliente in procinto di "migrare" e gli offre sconti e promozioni, generalmente sotto forma di bonus-ricarica di importo variabile. Secondo l'Agcom le offerte fatte dagli operatori per restare non sono regolamentate da leggi e ledono il principio di trasparenza del mercato. A conti fatti, però, la "retention" è l'unica arma di contrattazione che i clienti hanno per contrastare lo strapotere degli operatori telefonici e per riuscire a spuntare qualche sconto. Gli operatori, infatti, durante tutto il periodo di attesa del "cambio" di gestore fanno a gara nell'offrire all'utente la tariffa migliore (come Kataweb Consumi ha provato a sperimentare qualche tempo fa). L'associazione dei consumatori Adiconsum, viceversa, sottolinea che allungando il periodo di cambio si rallenta e si scoraggia un processo di mobilità e quindi di concorrenza. Adiconsum ritiene quindi questa sentenza ingiustificata e lesiva degli interessi dei consumatori, e invita l’Autorità Garante delle Comunicazioni a ricorrere al Consiglio di Stato, con il pieno appoggio dei consumatori. Ad affiancare eventuali ricorsi ci sarà anche il Movimento Difesa del Cittadino (MDC).
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