La classifica di Forbes: «Villa d’Este ha tutto, persino il bel tempo»
L’hotel migliore del mondo è Villa d’Este a Cernobbio
Il 70% della clientela è inglese e americana. Tra i frequentatori Verdi e la Callas con Onassis.
L’hotel migliore del mondo è Villa d’Este a Cernobbio
Il 70% della clientela è inglese e americana. Tra i frequentatori Verdi e la Callas con Onassis.
Centoquarant’anni di storia e un fascino che non tramonta mai: è sul lago di Como l’hotel più bello del mondo. La rivista americana Forbes, che ogni anno stila la classifica dei 400 migliori alberghi del pianeta, per il 2009 ha attribuito il primo posto al Villa d’Este di Cernobbio che ha battuto, nell’ordine, il Peninsula di Bangkok, il Landmark Mandarin Oriental di Hong Kong, il Four Seasons George V di Parigi e il Burj al Arab di Dubai. È la prima volta che una struttura italiana raggiunge la vetta della prestigiosa classifica.
Costruito nel 1568 e diventato albergo nel 1873, il resort di Cernobbio ha oggi 152 lussuosissime camere (prezzo in alta stagione 900 euro per notte) in due edifici circondati da un parco centenario in uno degli angoli più belli del Lario. E dotato di piscina riscaldata galleggiante sul lago (unica nel suo genere), spiaggia con sabbia riservata ai bambini, piscina coperta, centro benessere, otto campi da tennis, ristoranti, night. «Il riconoscimento a Villa d’Este — dice l’amministratore delegato Jean-Marc Droulers — premia la tradizione ed è un traguardo che fa onore all’ospitalità del nostro Paese».
In queste stanze sono passate nei secoli schiere di duchi, re e regine, presidenti, star di Hollywood, scrittori, cantanti, musicisti, stilisti. Il primo cliente fu Giorgio Ricordi, che affittò un intero piano del padiglione Regina d’Inghilterra e ebbe come ospiti Giuseppe Verdi e poi Giacomo Puccini. Qui sono passati personaggi come Alfred Hitchcock, i duchi di Windsor, Leopoldo del Belgio, Vittorio Emanuele, i principi di Monaco, Elizabeth Taylor, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Madonna, Mick Jagger, Bruce Springsteen, John Kennedy, Gorbaciov, Churchill, Ava Gardner, lo Scià di Persia, la Callas con Onassis e tanti altri. E qui si svolge ogni anno il Workshop Ambrosetti, ritrovo per i massimi vertici della politica, della finanza e dell’industria.
Attribuendo il riconoscimento a Villa d’Este, la giuria di Forbes — formata da uomini dello spettacolo, giornalisti, scrittori, conduttori televisivi (tutti frequentatori degli alberghi di lusso) — ha elencato così i pregi dell’hotel a cinque stelle di Cernobbio, specificando che è facilmente raggiungibile e ha tutto: «Panorama, architettura, bellezza, servizio, decorazione di interni, storia, spa e persino il bel tempo». La villa fu costruita nel 1568 dall’architetto Pellegrino Tibaldi per il cardinale Tolomeo Gallio (la cui famiglia rimase proprietaria per due secoli) e diventò poi dimora dell’aristocrazia europea. Nel 1815 fu acquistata da Carolina di Brunswick, moglie separata di re Giorgio IV, e nel 1873 un gruppo di uomini d’affari lo trasformò in hotel di lusso. Oggi la struttura — frequentata per il 70 per cento da americani e inglesi — insieme ad altri tre alberghi di lusso (due a Como e uno a Firenze) è di proprietà di una spa che nel 2007 ha registrato l’utile record di otto milioni di euro e che fa capo al gruppo della famiglia brianzola Fontana, leader nella produzione di bulloni.
Costruito nel 1568 e diventato albergo nel 1873, il resort di Cernobbio ha oggi 152 lussuosissime camere (prezzo in alta stagione 900 euro per notte) in due edifici circondati da un parco centenario in uno degli angoli più belli del Lario. E dotato di piscina riscaldata galleggiante sul lago (unica nel suo genere), spiaggia con sabbia riservata ai bambini, piscina coperta, centro benessere, otto campi da tennis, ristoranti, night. «Il riconoscimento a Villa d’Este — dice l’amministratore delegato Jean-Marc Droulers — premia la tradizione ed è un traguardo che fa onore all’ospitalità del nostro Paese».
In queste stanze sono passate nei secoli schiere di duchi, re e regine, presidenti, star di Hollywood, scrittori, cantanti, musicisti, stilisti. Il primo cliente fu Giorgio Ricordi, che affittò un intero piano del padiglione Regina d’Inghilterra e ebbe come ospiti Giuseppe Verdi e poi Giacomo Puccini. Qui sono passati personaggi come Alfred Hitchcock, i duchi di Windsor, Leopoldo del Belgio, Vittorio Emanuele, i principi di Monaco, Elizabeth Taylor, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Madonna, Mick Jagger, Bruce Springsteen, John Kennedy, Gorbaciov, Churchill, Ava Gardner, lo Scià di Persia, la Callas con Onassis e tanti altri. E qui si svolge ogni anno il Workshop Ambrosetti, ritrovo per i massimi vertici della politica, della finanza e dell’industria.
Attribuendo il riconoscimento a Villa d’Este, la giuria di Forbes — formata da uomini dello spettacolo, giornalisti, scrittori, conduttori televisivi (tutti frequentatori degli alberghi di lusso) — ha elencato così i pregi dell’hotel a cinque stelle di Cernobbio, specificando che è facilmente raggiungibile e ha tutto: «Panorama, architettura, bellezza, servizio, decorazione di interni, storia, spa e persino il bel tempo». La villa fu costruita nel 1568 dall’architetto Pellegrino Tibaldi per il cardinale Tolomeo Gallio (la cui famiglia rimase proprietaria per due secoli) e diventò poi dimora dell’aristocrazia europea. Nel 1815 fu acquistata da Carolina di Brunswick, moglie separata di re Giorgio IV, e nel 1873 un gruppo di uomini d’affari lo trasformò in hotel di lusso. Oggi la struttura — frequentata per il 70 per cento da americani e inglesi — insieme ad altri tre alberghi di lusso (due a Como e uno a Firenze) è di proprietà di una spa che nel 2007 ha registrato l’utile record di otto milioni di euro e che fa capo al gruppo della famiglia brianzola Fontana, leader nella produzione di bulloni.
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