giovedì 25 giugno 2009

Villa d'este - l'Hotel migliore al Mondo


La classifica di Forbes: «Villa d’Este ha tutto, persino il bel tempo»
L’hotel migliore del mondo è Villa d’Este a Cernobbio
Il 70% della clientela è inglese e americana. Tra i frequentatori Verdi e la Callas con
Onassis.

Centoquarant’anni di storia e un fascino che non tramonta mai: è sul lago di Como l’ho­tel più bello del mondo. La ri­vista americana Forbes, che ogni anno stila la classifica dei 400 migliori alberghi del pianeta, per il 2009 ha attribu­ito il primo posto al Villa d’Este di Cernobbio che ha battuto, nell’ordine, il Penin­sula di Bangkok, il Landmark Mandarin Oriental di Hong Kong, il Four Seasons George V di Parigi e il Burj al Arab di Dubai. È la prima volta che una struttura italiana raggiun­ge la vetta della prestigiosa classifica.
Costruito nel 1568 e diven­tato albergo nel 1873, il resort di Cernobbio ha oggi 152 lus­suosissime camere (prezzo in alta stagione 900 euro per not­te) in due edifici circondati da un parco centenario in uno degli angoli più belli del Lario. E dotato di piscina ri­scaldata galleggiante sul lago (unica nel suo genere), spiag­gia con sabbia riservata ai bambini, piscina coperta, cen­tro benessere, otto campi da tennis, ristoranti, night. «Il ri­conoscimento a Villa d’Este — dice l’amministratore dele­gato Jean-Marc Droulers — premia la tradizione ed è un traguardo che fa onore al­l’ospitalità del nostro Paese».
In queste stanze sono passa­te nei secoli schiere di duchi, re e regine, presidenti, star di Hollywood, scrittori, cantan­ti, musicisti, stilisti. Il primo cliente fu Giorgio Ricordi, che affittò un intero piano del pa­diglione Regina d’Inghilterra e ebbe come ospiti Giuseppe Verdi e poi Giacomo Puccini. Qui sono passati personaggi come Alfred Hitchcock, i du­chi di Windsor, Leopoldo del Belgio, Vittorio Emanuele, i principi di Monaco, Elizabeth Taylor, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Madonna, Mick Jag­ger, Bruce Springsteen, John Kennedy, Gorbaciov, Chur­chill, Ava Gardner, lo Scià di Persia, la Callas con Onassis e tanti altri. E qui si svolge ogni anno il Workshop Ambroset­ti, ritrovo per i massimi verti­ci della politica, della finanza e dell’industria.
Attribuendo il riconosci­mento a Villa d’Este, la giuria di Forbes — formata da uomi­ni dello spettacolo, giornali­sti, scrittori, conduttori televi­sivi (tutti frequentatori degli alberghi di lusso) — ha elen­cato così i pregi dell’hotel a cinque stelle di Cernobbio, specificando che è facilmente raggiungibile e ha tutto: «Pa­norama, architettura, bellez­za, servizio, decorazione di in­terni, storia, spa e persino il bel tempo». La villa fu costruita nel 1568 dall’architetto Pellegri­no Tibaldi per il cardinale To­lomeo Gallio (la cui famiglia rimase proprietaria per due secoli) e diventò poi dimora dell’aristocrazia europea. Nel 1815 fu acquistata da Caroli­na di Brunswick, moglie sepa­rata di re Giorgio IV, e nel 1873 un gruppo di uomini d’affari lo trasformò in hotel di lusso. Oggi la struttura — fre­quentata per il 70 per cento da americani e inglesi — insie­me ad altri tre alberghi di lus­so (due a Como e uno a Firen­ze) è di proprietà di una spa che nel 2007 ha registrato l’utile record di otto milioni di euro e che fa capo al grup­po della famiglia brianzola Fontana, leader nella produ­zione di bulloni.

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