TERREMOTO UN MESE DOPO: RICOSTRUZIONE, PRIME POLEMICHE
ROMA - "Noi vogliamo votare il decreto per il terremoto in Abruzzo ma così com'é non va. Sembra un terremoto di serie B e i sindaci vengono considerati dei meri esecutori". Così il responsabile Economico del Pd Pier Luigi Bersani critica, a 'Repubblica tv', il provvedimento per la ricostruzione in Abruzzo, sostenendo che purtroppo le zone colpite dal sisma sono diventate "un luogo ridotto ad un drammatico palcoscenico di esternazioni".PEZZOPANE: CAMBIARE DL, ENTI LOCALI SENZA POTERI Cambiare il decreto legge sull'emergenza terremoto perché il testo così com'é "svuota completamente gli enti locali delle loro competenze e dei loro poteri". E' questo il motivo che è alla base degli emendamenti che i sindaci dell'aquilano hanno inviato al Senato affinché siano inseriti nella legge di conversione del decreto. La riunione per concordare gli emendamenti, spiega il presidente della Provincia Stefania Pezzopane, si è tenuta ieri alla presenza di 38 sindaci della provincia e dei rappresentanti delle categorie produttive. "C'é un malessere diffuso, è un intero territorio che chiede di cambiare il decreto - dice Pezzopane - queste modifiche sono fondamentali per rendere sopportabile l'emergenza e possibile la ricostruzione, altrimenti si svuotano gli enti locali delle loro competenze". In particolare, Provincia e sindaci chiedono di contare di più sulla pianificazione della ricostruzione e sulla scelta delle aree dove realizzare gli insediamenti temporanei, di avere la copertura integrale delle spese per la ricostruzione delle case inagibili e di vedersi finanziati gli interventi per il ripristino delle sedi pubbliche e delle funzioni direzionali a L'Aquila. Insomma, gli enti locali, "spesso messi da parte in queste settimane", aggiunge Pezzopane, vogliono tornare ad essere protagonisti. Ed inoltre, sottolinea ancora la presidente della Provincia, "é la prima volta che di fronte ad una tragedia di queste dimensioni i fondi per la ricostruzione vengono spalmati fino al 2032. Vorrà dire che forse mia figlia riuscirà a vedere la casa ricostruita".CIALENTE, CASETTE INUTILI SENZA RISTRUTTURAZIONESe non si sostiene la ristrutturazione delle case non gravemente lesionate, i 13 mila moduli non basteranno per 80 mila sfollati. Lo ha detto il sindaco Massimo Cialente, durante il consiglio comunale che si é svolto ieri nella sede provvisoria della Carispaq. "Bisogna avviare subito - ha spiegato - gli interventi per le case classificate A (agibili) che però hanno dei danni lievi che per molte famiglie sono insostenibili e per le case classificate B (temporaneamente inagibile) e C (parzialmente inagibile) con progetti in linea con le normative antisismiche. Altrimenti le 13 mila abitazioni finanziate non saranno mai sufficienti". Il timore, avanzato da più consiglieri nel corso dell'assemblea è che i 13 mila moduli abitativi in via di realizzazione non saranno provvisori, ma definitivi, e che 150 mila euro per ricostruire una casa in centro non basteranno; allora il rischio è che - secondo gli amministratori - il centro rimarrà un rudere per chissà quanti anni. I consiglieri hanno chiesto di realizzare tremila casette di legno provvisorie e di procedere alla stipula di contratti semestrali di locazione a prezzo concordati, nei duemila appartamenti trovati per gli sfollati.MARCEGAGLIA, ZONA FRANCA E DEFISCALIZZAZIONE Nel decreto varato dal governo per la ricostruzione post-terremoto "bisogna capire quali sono i soldi realmente spendibili subito". Così il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al termine dell'incontro avuto oggi all'Aquila alla Dompé, una delle aziende leader nella ricerca farmaceutica e tra la più colpite dal sisma. "Anche dagli incontri con gli imprenditori - ha aggiunto la Marcegaglia - è uscita l'esigenza di fare presto e di avere la possibilità di ricostruire con tempestività". Tra le iniziative messe in cantiere da Confiundustria c'é la richiesta di "ottenere una zona franca con forti defiscalizzazioni per le imprese che già sono qui e per quelle che eventualmente verranno"."E' necessario - ha aggiunto la Marcegaglia - che ci sia un maggior coinvolgimento delle autonomie locali, perché anche dal territorio può venire una risposta forte per la ricostruzione. Su questi aspetti - ha aggiunto la presidente di Confindustria - lavoreremo". "L'istituzione di una zona franca nella zona colpita dal sisma, a giudizio di Confindustria, potrebbe permettere alle aziende che già stanno qui, e ad altre che arriveranno, di avere le migliori condizioni per mantenere i posti di lavoro e quindi di lavorare".60% IMPRESE HA RIPRESO ATTIVITA' - In Abruzzo "c'é la voglia di ripartire velocemente. Questo è un popolo serio. Il 60% delle imprese si è gia rimesso in funzione in poco tempo e quindi non c'e voglia di sussidi e solidarietà fine a se stessa, che certamente è importante, ma soprattutto c'é la voglia di ripartire". Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, oggi al'Aquila per un incontro con la comunità imprenditoriale localeTECNICI SENATO,DUBBI 500 MLN DA GIOCHI IN 2009 La previsione di ottenere da nuovi giochi 500 milioni di euro l'anno, già a partire dal 2009, contenuta nel decreto legge 'Abruzzo', non convince i tecnici del Servizio Studi del Senato. "La previsione di una crescita del volume di entrate per l'anno in corso identica (500 milioni di euro) a quella prevista a regime per gli anni successivi - si legge nel dossier di Palazzo Madama - potrebbe risultare coeteris paribus in qualche modo problematica, alla luce degli inevitabili ritardi temporali legati alla tempistica necessaria per dare attuazione alle disposizioni previste, ossia considerando che il decreto interviene ormai a fine aprile e che i relativi decreti dirigenziali andranno adottati entro i successivi 60 giorni".ANM, IL 7 ALL'AQUILA ASSEMBLEA STRAORDINARIA Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, con una delegazione della giunta e del Comitato direttivo centrale, parteciperà giovedì 7 maggio all'assemblea straordinaria indetta all'Aquila dal presidente della sezione abruzzese dell'Anm, Giampiero Di Florio. L'assemblea - è detto in una nota - "esaminerà la situazione degli uffici giudiziari e del foro aquilano, e discuterà la gestione dell'emergenza post-terremoto alla luce del decreto-legge 28 aprile 2009, anche proponendo eventuali modifiche e integrazioni nel corso dell'esame parlamentare per la conversione in legge". Per il Csm è prevista la partecipazione dei consiglieri Riviezzo (in rappresentanza del vicepresidente Mancino), Tinelli e Viola. Tra gli invitati, magistrati e capi degli uffici giudiziari, presidenti e avvocati del Consiglio dell'Ordine degli avvocati dell'Aquila degli altri ordini forensi abruzzesi; i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale; senatori e deputati abruzzesi. L'incontro fa seguito a quello convocato a Pescara il 9 aprile scorso, subito dopo il terremoto, che consentì un primo scambio di informazioni tra magistrati, avvocati, personale dell'Aquila e degli altri uffici giudiziari abruzzesi, con gli amministratori locali e i parlamentari della Regione e fu l'occasione per avviare la sottoscrizione straordinaria alla quale stanno partecipando i magistrati italiani. L'assemblea è in programma alle 15,30 nell'Auditorium della Scuola ispettori della Guardia di Finanza a Coppito, quartier generale della Protezione civile.
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